
Ma noi sappiamo bene che sotto quella patina di colore, per cui l’azienda spende milioni di euro in campagne pubblicitarie e sponsorizzazioni, c’è il nero del carbone. Con questa fonte, la più nociva per il clima e la salute, Enel produce il 41% della sua elettricità in Italia. Difatti Enel è il maggiore emettitore di CO2 in Italia, con oltre 36 milioni di tonnellate prodotte nel 2011, più di una tonnellata di anidride carbonica al secondo. La sua produzione elettrica a carbone causa in Italia una morte prematura al giorno e danni per circa due miliardi di euro l’anno (secondo una stima che applica la metodologia dell’Agenzia Europea per l’Ambiente a dati di emissione ufficiali).
Greenpeace chiede a Enel di dimezzare la sua produzione a carbone entro il 2020 e di azzerarla al 2030, rinunciando ai progetti di nuove centrali a carbone e sostituendo al carbone fonti pulite e rinnovabili. Abbiamo lanciato da due mesi una campagna per denunciare gli impatti ambientali, sanitari ed economici di Enel in Italia: chiunque può seguirla e sostenerla sul sito www.FacciamoLuceSuEnel.org
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