
Sabato 5 marzo i volontari di Greenpeace sono entrati in azione in 25 città di tutta Italia, tra cui Bari, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul referendum del 17 aprile, quando gli italiani saranno chiamati a esprimersi sulle trivellazioni in mare. Oltre a informare i cittadini nel centro murattiano, i volontari di Greenpeace hanno fatto un blitz al Teatro Petruzzelli mostrando un’immagine “petrolizzata” e surreale di uno dei luoghi più iconici e famosi della città per diffondere un chiaro messaggio: “L’Italia non si trivella”, come recita il titolo stesso della nostra campagna.
Le immagini dell’Italia sporcata dal petrolio – realizzate grazie al contributo del digital artist Olmo Amato – sono una provocazione con la quale Greenpeace intende mostrare l’incompatibilità tra la nostra identità e la nostra cultura e la strategia energetica del governo. L’idea di mostrare un volto sfigurato dei monumenti delle nostre città serve anche a chiarire che in gioco non ci sono “solo” il mare e le comunità costiere: la minaccia riguarda tutti gli italiani, anche quelli che vivono nei centri urbani lontani dalle coste. Le trivelle sono incompatibili con la bellezza del nostro Paese, che rappresenta l’unico vero petrolio dell’Italia.

Il 17 aprile possiamo scegliere che Paese vogliamo diventare: ostaggio delle lobby fossili o una comunità vitale che guarda al futuro e alle energie pulite», conclude Boraschi.
Greenpeace invita tutti gli italiani, il prossimo 17 aprile, a fermare le trivelle votando Sì al referendum.
Leggi la petizione di Greenpeace: http://bit.ly/Cs2StopTrivelle
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