I volontari di Greenpeace hanno organizzato il giorno 11 novembre un flash mob in 23
città italiane, per denunciare l’impatto ambientale e sanitario dei veicoli diesel sulle
nostre strade.
Ai semafori delle vie più trafficate o congestionate i volontari hanno ironicamente fatto
pubblicità a un nuovo prodotto, un detersivo di nome “Diesel”, testato sui nostri
polmoni, che lava più grigio di ogni altro sapone.
Hanno poi distribuito volantini e
piccoli ritagli di stoffa, brandelli di tessuti stesi all’aperto per settimane e ingrigiti dallo
smog, per evidenziare quanto l’aria che respiriamo nelle nostre città possa scurire
anche i capi più bianchi.
A BARI i volontari dell’organizzazione ambientalista hanno svolto attività di
sensibilizzazione in Viale Einaudi nei pressi di Parco 2 Giugno, soprattutto tra gli
automobilisti, categoria tra le più esposte alle emissioni del traffico veicolare,
protagonisti ma anche vittime di un sistema di mobilità costoso, malsano, inefficiente.
Greenpeace sta in particolare puntando la sua attenzione su un inquinante specifico
della mobilità a gasolio, il biossido di azoto, che secondo l’Agenzia Europea per
l’Ambiente è responsabile nel nostro Paese di oltre 17 mila casi di morte prematura
l’anno.
I danni che le auto diesel arrecano all’ambiente e a tutti noi, nonché il disastro del
Dieselgate, non sono certo da imputare a chi ha comprato un’auto a gasolio, ma alle
aziende che hanno ingannato i consumatori e ai governi che glielo hanno consentito. Se quei veicoli avessero avuto problemi all'impianto frenante, all'airbag o cose
simili sarebbero stati immediatamente richiamati dalle aziende per verifiche, controlli
o sostituzioni. Invece hanno solo il “piccolo difetto” di emettere fino a 14 volte i valori
dichiarati di un gas cancerogeno. E sono ancora sulle nostre strade, senza che
nessuno prenda provvedimenti.
Nelle scorse settimane Greenpeace ha avviato una campagna per chiedere ai
sindaci delle quattro città più colpite dai fumi dei diesel – Milano, Torino, Palermo e
Roma – di impegnarsi per limitare progressivamente la circolazione nei loro centri
urbani di questi veicoli altamente inquinanti, fino a prevederne, entro la fine del loro
mandato, lo stop definitivo. Questo bando non danneggerà in alcun modo i
consumatori e sarà, al contrario, a beneficio di tutti.
L’organizzazione ambientalista ha inoltre messo a disposizione di tutti un kit di
mobilitazione per costruire dal basso, in ogni città, una Rete No Diesel e chiedere al
proprio sindaco misure progressive di bando del diesel. È nelle città che
l’inquinamento atmosferico e il suo impatto sulla salute, specialmente quella dei nostri
figli, hanno raggiunto soglie critiche che impongono azioni immediate.
Gli appuntamenti di Greenpeace GL Bari
lunedì 13 novembre 2017
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