
Obiettivo: denunciare un sistema di produzione alimentare insostenibile foraggiato anche dai soldi pubblici della Politica Agricola Comune (PAC), che rappresenta circa il 40% del bilancio annuale europeo. Iniziative analoghe si sono svolte contemporaneamente in 20 città italiane.

Con il “menù creativo” proposto oggi alle persone chiediamo loro di unirsi a noi per chiedere lo stop dei fondi pubblici agli allevamenti intensivi e il sostegno a modelli produttivi sostenibili. Le grandi quantità di ammoniaca provenienti dagli allevamenti intensivi e i residui di pesticidi e fertilizzanti chimici legati alla produzione mangimistica, inquinano acqua, terra e aria.
Recentemente l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha individuato negli allevamenti intensivi la seconda fonte in Italia per contributo all’inquinamento da “polveri fini”, più del settore industriale e del trasporto privato, indicando nella riduzione del numero dei capi e della loro densità una soluzione.

Per questo motivo a Roma i volontari hanno portato in Piazza S. Cosimato anche una gigantesca bistecca con dentro una siringa di antibiotici.
Come voteranno i parlamentari della Commissione, di cui l’italiano De Castro è Vicepresidente? Europa e Italia si sono impegnati per combattere il cambiamento climatico.
Per farlo realmente e proteggere l’ambiente, la salute e lo stesso comparto produttivo devono avviare un processo di transizione verso una produzione sostenibile, rispettosa dell’ambiente, della salute e dei lavoratori.
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