Ieri 16 novembre i
volontari di Greenpeace sono scesi nelle piazze di tutta Italia per chiedere ai
sindaci di esprimere la propria solidarietà verso Cristian d’Alessandro e gli
altri attivisti di Greenpeace detenuti in Russia. I volontari del
gruppo locale di Bari si sono recati agli uffici comunali della propria città per
ringraziare il sindaco Michele Emiliano per aver aderito all'appello promosso
dall'organizzazione per raccogliere il sostegno dei municipi italiani.
28 attivisti di Greenpeace e
due giornalisti freelance, tra cui l’italiano Cristian D’Alessandro, sono da 59
giorni imprigionati in Russia con le accuse di vandalismo e pirateria. Dopo una
protesta pacifica contro le trivellazioni petrolifere nell’Artico, la nave di
Greenpeace Arctic Sunrise è stata sequestrata e le 30 persone a bordo sono
state incarcerate. Ora i 30 rischiano
fino a 15 anni di carcere.
Chiediamo ai Sindaci di
prendere posizione a favore dell’attivismo nonviolento e contro le
trivellazioni nell’Artico. Greenpeace ha già raccolto in tutto il mondo la
solidarietà di personalità come Desmond Tutu, Aung San Suu Kyi, Paul Mc Cartney
e, in Italia, Dario Fo e 139 parlamentari. Ringraziamo il Sindaco di Bari per il suo
sostegno e speriamo in un sempre più largo appoggio da parte delle
istituzioni. In particolare, speriamo che anche il Primo Ministro
Enrico Letta intervenga in merito e si esprima a sostegno di Cristian e di
tutti gli Arctic30.
Greenpeace
chiede l’immediato rilascio delle persone detenute in Russia, recluse per aver
protestato pacificamente al fine di proteggere l’Artico dalle trivellazioni che
minacciano questo fragile ecosistema con possibili conseguenze disastrose per
tutto il Pianeta. I membri di Greenpeace avevano il diritto di denunciare
questo fatto per il bene dei nostri figli e nipoti.
Inoltre, sempre ieri, migliaia di persone in 263 città di 43 Paesi in tutto il mondo hanno preso parte a manifestazioni pacifiche di solidarietà con gli Arctic30. Molte delle manifestazioni hanno avuto lo scopo di rendere pubblico il ruolo avuto da Gazprom (e del suo partner Shell), che chiese l’intervento delle Forze Speciali Russe cui seguì il sequestro della nave "Arctic Sunrise" e l’incarcerazione dell’equipaggio. In Brasile, Argentina, Stati Uniti e Polonia si sono tenuti concerti di solidarietà, mentre in Gran Bretagna Greenpeace ha protestato in oltre 60 stazioni di servizio della Shell. In India, usando il numero 30, si svolgono 30 ore di protesta in 30 città. In Germania, invece, si sono svolte marce con le lanterne di fronte ai consolati della Russia.
Per firmare la petizione: http://www.greenpeace.org/italy/it/libera-i-nostri-attivisti/
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