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giovedì 19 aprile 2018
Flash mob contro le trivelle e air gun a Bari
Lo scorso 8 aprile è stato realizzato in 8 città sulla costa adriatica, tra cui Bari, un flash mob per simulare i danni che subiscono i pesci e tutto l'ecosistema marino dopo le ricerche di idrocarburi con la tecnica invasiva dell'air gun.
I volontari di Greenpeace di Bari e San Ferdinando di Puglia, insieme agli attivisti del comitato No Triv terra di Bari e tanti altri cittadini accorsi sotto la ruota panoramica sul Lungomare di Bari, hanno urlato insieme per 10 volte "boom", per poi accasciarsi tutti a terra, simulando l'effetto dell'air gun sulla fauna marina.
Il flash-mob rientra nell'ambito delle varie manifestazioni che si sono svolte anche in Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise dopo l'esito sfavorevole dei ricorsi contro le trivelle di alcune Regioni, tra cui la Puglia, al Consiglio di Stato.
Obiettivo comune è di dire NO ai progetti di prospezione petrolifera con l'air gun, approvati dal Ministero dell'Ambiente e in via di autorizzazione definitiva da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.
Complessivamente in questi anni il Ministero dell'Ambiente ha emanato ben 9 provvedimenti di Via (Valutazione di Impatto Ambientale) favorevoli all'uso dell'air gun in Adriatico su ben 11 zone.
E su alcune aree, come la Puglia, si potrà passare con l'air gun addirittura tre volte.
In questi giorni si è aggiunta l'ennesima richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale da parte dei petrolieri per svolgere prospezioni con air gun nel Canale d'Otranto.
E questa volta il ministero ha attivato una procedura di Via transfrontaliera con la Grecia.
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