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lunedì 26 aprile 2010

Chernobyl Day 2010

Greenpeace ricorda oggi 26 aprile il ventiquattresimo anniversario del disastro di Cernobyl. Questa sera dalle 21 in poi i volontari di Greenpeace, saranno alla Taverna del Maltese in via Nicolai 22 a Bari, per sottolineare le conseguenze dell'incidente di Chernobyl, proiettando le immagini della sciagura avvenuta 24 anni fa e distribuendo materiale informativo sulla tematica nucleare.
Il 26 aprile 1986 a Chernobyl si verificò il più grave incidente nucleare della storia, con una violenta esplosione che rilasciò in atmosfera cento volte la radioattività sprigionata dalle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. La nube radioattiva arrivò fino in Europa Centrale e in Italia.
A ventiquattro anni da Chernobyl, la propaganda filo-nucleare continua a sottostimare gli effetti della tragedia di Chernobyl e il numero dei morti causati dall’incidente. Purtroppo i morti causati dall’incidente furono oltre duecentomila e nessuno di loro deve essere dimenticato.
La propaganda filo-nucleare parla infatti di soli 65 morti, riferendosi a malapena al numero dei lavoratori e soccorritori morti in seguito all’esplosione. Ma l’Accademia Russa delle Scienze dimostra che anche le stime del Chernobyl Forum, che indicavano novemila morti, erano state troppo caute e che i morti accertati dovuti all’incidente di Chernobyl sono oltre duecentomila.
Nel 1987, l’anno dopo Chernobyl, oltre l’80% dei cittadini italiani ha votato contro il nucleare. In seguito all’esito dei tre referendum proposti, tutte le centrali nucleari in Italia furono chiuse.
Il governo intende imporre all’Italia il nucleare e si prepara a una campagna di disinformazione sui rischi e i costi di questa pericolosa tecnologia. Così, non solo dimostra di non curarsi della volontà espressa dai cittadini, ma anche di non avere imparato nulla dagli errori passati.
Le centrali francesi EPR che il governo vorrebbe far costruire in Italia sono state dichiarate carenti nel sistema di controllo dalle autorità di sicurezza francese, britannica e finlandese. Inoltre, secondo i documenti resi noti dall’associazione francese “Sortir du nucleaire”, potrebbero essere pericolose quanto quella di Chernobyl, perché sottoposte al rischio di analoghi incidenti.

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