Greenpeace Italia

Gli appuntamenti di Greenpeace GL Bari

martedì 20 marzo 2018

Generali finanzia il carbone e assicura disastri climatici

i volontari distribuiscono le finte polizze/volantino
Una finta polizza con cui Generali assicura i cambiamenti climatici. È quanto hanno distribuito questa mattina i volontari di Greenpeace in 18 città italiane, con postazioni promozionali situate in prossimità di alcune agenzie del più grande gruppo assicurativo italiano. Generali infatti offre copertura assicurativa ad impianti e miniere di carbone, e finanzia perfino alcuni dei più inquinanti impianti d’Europa, tra i principali responsabili dei cambiamenti climatici.
A Bari i volontari del Gruppo Locale hanno effettuato questa attività di denuncia in via Capruzzi.
Generali ha recentemente annunciato una “strategia sul cambiamento climatico”, eppure intende continuare ad assicurare ed investire in alcuni degli impianti più impattanti del Continente, i cui drammatici effetti arrivano fin dentro casa nostra. Se Generali vuole essere ambiziosa nella lotta ai cambiamenti climatici deve immediatamente abbandonare gli investimenti nel carbone, senza alcuna eccezione, e terminare anche la copertura assicurativa di centrali e miniere, a cominciare dai contratti attualmente in vigore ma in procinto di scadere.   
Il Leone di Trieste, insieme ad altre compagnie assicurative come Allianz e Munich RE, è tra i principali investitori ed assicuratori del carbone in Polonia, un settore dagli impatti ambientali e sanitari devastanti, responsabile di 5830 morti premature stimate ogni anno in Europa. Il secondo Paese più colpito dall’inquinamento di questi impianti è proprio l’Italia, con un numero di morti annue premature stimate di oltre 400, più di una al giorno.
La Polonia ha inoltre imponenti piani di espansione legati al carbone, con la costruzione già prevista di 10 gigawatt di nuove centrali e 3,2 miliardi di tonnellate di lignite da miniere a cielo aperto. Tra i progetti finanziati ed assicurati da Generali ci sono, ad esempio, il secondo impianto più grande d’Europa (Kozienice), una miniera di lignite a cielo aperto che inquina l’acqua di oltre 30mila persone e che rimarrà aperta fino al 2044 (Turow), e il raddoppio di una centrale che già oggi emette oltre 5,8 milioni di tonnellate di CO2 (Opole).
Vogliamo che Generali diventi un vero leader nella lotta ai cambiamenti climatici. La più importante compagnia assicurativa italiana ha la possibilità ed il dovere di fare qualcosa di concreto per la salute dei cittadini e del Pianeta.

L’abbandono del carbone e dei combustibili fossili da parte di Generali potrebbe dare un segnale enorme anche al resto del mercato, come accaduto ad esempio con il disinvestimento della compagnia assicurativa francese Axa.
Greenpeace Italia ha lanciato nei giorni scorsi una petizione rivolta a Philippe Donnet, Group CEO di Assicurazioni Generali. Oltre 20mila persone hanno già firmato per chiedere alla compagnia italiana di abbandonare completamente il carbone, sia nel settore investimenti che in quello assicurativo, e diventare leader nella lotta ai cambiamenti climatici.

venerdì 9 marzo 2018

Giornata Internazionale delle Donne

Greenpeace Gruppo locale di Bari ha aderito allo sciopero indetto dal movimento “Non Una di Meno” per l’8 marzo, Giornata Internazionale delle Donne. Lo ha fatto invitando tutte le donne e gli uomini a scioperare dal lavoro produttivo, riproduttivo e di cura, e a mostrare l’adesione allo sciopero appendendo bandiere colorate negli uffici e utilizzando l’hashtag #Iosciopero.

Gli attivisti di Greenpeace hanno partecipato al corteo che è sfilato per le strade del centro di BARI, raggiungendo la tappa finale a Piazza Risorgimento nel cuore del quartiere Libertà.

Siamo scesi in piazza perché:
 - La maggior parte delle persone che lavorano a Greenpeace, così come buona parte del volontariato e dei nostri attivisti sono donne.
 - Combattiamo ogni giorno per un futuro verde e di pace, impossibile da realizzare senza uguaglianza e giustizia per tutti e tutte.
 - Crediamo che la giustizia ambientale sia indissolubilmente legata alla lotta per la giustizia di genere, e che le donne siano fondamentali per raggiungere entrambe.
 - Ripudiamo la violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia.

Crediamo che non esista democrazia senza parità di genere. Greenpeace combatte ogni giorno per un futuro verde e di pace, che è impossibile realizzare senza uguaglianza e giustizia per tutti e tutte. In questi giorni vogliamo far emergere tanti esempi di leadership femminile nelle battaglie ambientali. Abbiamo incontrato le Mamme No Pfas che si battono in Veneto per il diritto all’acqua e alla salute, una battaglia che stanno portando avanti con tanta determinazione e coraggio. Abbiamo poi invitato in Italia, a fine marzo, Francinara Barè, leader indigena, Coordinatrice della COIAB (Confederazione Delle Organizzazioni Indigene dell’Amazzonia Brasiliana), che rappresenta oltre 600 gruppi indigeni dell’Amazzonia brasiliana. Ci parlerà delle strategie adottate dalle comunità indigene per resistere agli attacchi compiuti dalle imprese private, le autorità o la criminalità organizzata.

martedì 6 marzo 2018

Salva il mare dalla plastica

Il 22 e il 28 febbraio i nostri volontari hanno partecipato a due incontri con i bambini e i ragazzi del Centro Servizi per le Famiglie di Carrassi, San Pasquale, Mungivacca di Bari. In questi due appuntamenti abbiamo parlato con i nostri piccoli amici di cosa sia e cosa faccia Greenpeace per tutelare il nostro Pianeta e di come cerchi di informare e sensibilizzare tutti sui problemi sempre più gravi che affliggono il nostro ambiente.
In particolar modo nei due incontri abbiamo parlato di plastica e della sua contaminazione crescente dei nostri mari, soprattutto per l'uso incontrollato di oggetti usa e getta, sempre più presenti nella nostra vita quotidiana.
Ma sono proprio i più piccoli che oggi è necessario sensibilizzare, affinchè possano prendere coscenza di questo grave problema e porre in essere da subito una correzione del nostro errato stile di vita, che non si cura dell'ambiente che ci circonda, nel nome del progresso e delle comodità, spesso fittizie e incentivate da un errato modello di economia che punta solo al consumo crescente.
La risposta dei nostri piccoli amici è stata sorprendente, anche nei disegni che hanno realizzato su queste tematiche. Inoltre ci hanno posto domande, fatto dell considerazioni e appunti che non ci si aspetta nemmeno da un adulto, segno che c'è ancora speranza per il nostro futuro sul Pianeta Terra.