Greenpeace Italia

Gli appuntamenti di Greenpeace GL Bari

martedì 15 dicembre 2020

Diritti e Ambiente #cambiamolastoria con Amnesty Bari

In questi giorni festeggiamo il compleanno del nostro Gruppo Locale. Lo scorso anno ci fu il grande evento per i trent'anni dalla creazione del primo gruppo di contatto qui a Bari. In questo complesso 2020 siamo costretti a festeggiare a distanza e dopo il concerto di sabato, siamo stati ospiti di un incontro in diretta streaming con Amnesty Bari.
Difatti ogni anno, nel mese di dicembre, Amnesty International lancia una maratona mondiale di raccolta firme per cambiare la storia di alcune persone, difensori dei diritti umani che ogni giorno si impegnano con personale fatica, sacrificio e coraggio per la dignità delle Comunità di cui fanno parte.


Per questo motivo, a pochi giorni dall'anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il gruppo di attivisti di Amnesty Bari ha organizzato un momento di confronto e approfondimento per conoscere da vicino alcune di queste storie.
Il primo appuntamento è stato quindi dedicato al doppio filo che lega i DIRITTI UMANI all'AMBIENTE.
Si è parlato di Jani Silva, un'attivista colombiana per i diritti delle popolazioni native dell’Amazzonia. Nata nel cuore dell’Amazzonia, Jani Silva ha dedicato la sua vita alla difesa della foresta. Prorio da questa base è partita la lunga chiacchierata tra Monica Capasso di Amnesty Bari e il coordinatore dei volontari di Greenpeace, Massimiliano Boccone.
E' possibile rivedere l'incontro al link: https://www.facebook.com/events/893087148108293

domenica 13 dicembre 2020

Festival Note Solidali 2021

Ieri sabato 12 dicembre, si è svolto presso il Museo Civico di Bari, a partire dalle 19, il secondo concerto del Festival "Note Solidali", tenuto dal Duo Vannucci - Torrigianie Volte Guitar Quartet e trasmesso in diretta streaming sui canali social della manifestazione. 
Il Gruppo Locale di Bari, che proprio ieri  compiva i suoi 31 anni dalla fondazione, è stato ospite durante questo concerto, dedicato alla nostra associazione. 
Ringraziamo il Maestro Flavio Maddonni per l'invito a questa nuova edizione del Festival, avendoci dato la possibilità di poter parlare delle nostre campagne attive e supportare la raccolta di donazioni a favore di Greenpeace Italia, che come sempre basa proprio sull'indipendenza economica una della sue principali virtù.
E' possibile rivedere la registrazione del concerto al seguente link: https://www.facebook.com/events/4056674314360969

giovedì 3 dicembre 2020

Anche a Bari arrivano le lettere di Greenpeace: “Eni favorisce l’emergenza climatica”

Oggi, 3 dicembre, volontari e volontarie di Greenpeace, in diverse città italiane, hanno distribuito la riproduzione di una bolletta Eni realizzata dall’organizzazione ambientalista, con informazioni sull’impatto delle attività dell’azienda sul clima del Pianeta. 
Nonostante sia uno dei maggiori inquinatori al mondo in termini di emissioni di gas serra, nonché il più grande emettitore italiano di CO2, Eni si proclama verde mentre invece continua a puntare con decisione sul gas fossile, combustibile che spaccia come "amico del clima", ma che è in realtà uno dei responsabili dell’emergenza climatica in corso. 
Anche a Bari, volontari e volontarie hanno distribuito le bollette climatiche di Eni a cittadine e cittadini. Tutte le attività si sono svolte in ottemperanza alle vigenti normative anti Covid-19. 
Nelle sue martellanti comunicazioni, che si tratti di spot a pagamento o di dichiarazioni fatte sui media, Eni cerca di promuovere i propri piani come “green”. Ma la verità è un’altra, l’azienda vuole continuare estrarre e bruciare gas e petrolio, e per farlo propone false soluzioni per la lotta alla crisi climatica in corso, come ad esempio il CCS. Ovvero la cattura e lo stoccaggio di CO2, tecnologia costosa che verrebbe usata per continuare a estrarre gas fossile, e per cui l’azienda sta chiedendo anche ingenti fondi pubblici. 
Il mondo politico continua infatti ad avallare i piani industriali dell’azienda, sebbene questi non faranno che aggravare l’emergenza climatica. Per tale motivo, Greenpeace ha deciso di distribuire le bollette climatiche di Eni direttamente a cittadine e cittadini. Il 30% del capitale sociale di Eni è infatti in mani pubbliche, tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Cassa Depositi e Prestiti: gli italiani e le italiane sono dunque azionisti di Eni, e devono sapere come e quanto l’azienda sta contribuendo alla crisi climatica e ai suoi effetti devastanti su persone e Pianeta. 

Ognuno di noi, nel proprio piccolo, può e deve fare la propria parte per salvare il clima. Ma se vogliamo davvero essere efficaci nella lotta all’emergenza climatica in corso, a fare passi concreti in tal senso devono essere prima di tutto giganti come Eni. Cambiare abitudini per tutte e tutti noi è bene. Cambiare Eni è meglio. 
Nelle scorse settimane Greenpeace ha lanciato una petizione per chiedere al Cane a sei zampe di fermare nuove ricerche di gas e petrolio, di abbattere le emissioni grazie alla diminuzione e al progressivo azzeramento dell'uso di combustibili fossili, e non attraverso sistemi di compensazione, e di puntare davvero su rinnovabili, idrogeno verde e combustibili sintetici da elettricità rinnovabile.