Greenpeace Italia

Gli appuntamenti di Greenpeace GL Bari

martedì 15 dicembre 2020

Diritti e Ambiente #cambiamolastoria con Amnesty Bari

In questi giorni festeggiamo il compleanno del nostro Gruppo Locale. Lo scorso anno ci fu il grande evento per i trent'anni dalla creazione del primo gruppo di contatto qui a Bari. In questo complesso 2020 siamo costretti a festeggiare a distanza e dopo il concerto di sabato, siamo stati ospiti di un incontro in diretta streaming con Amnesty Bari.
Difatti ogni anno, nel mese di dicembre, Amnesty International lancia una maratona mondiale di raccolta firme per cambiare la storia di alcune persone, difensori dei diritti umani che ogni giorno si impegnano con personale fatica, sacrificio e coraggio per la dignità delle Comunità di cui fanno parte.


Per questo motivo, a pochi giorni dall'anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il gruppo di attivisti di Amnesty Bari ha organizzato un momento di confronto e approfondimento per conoscere da vicino alcune di queste storie.
Il primo appuntamento è stato quindi dedicato al doppio filo che lega i DIRITTI UMANI all'AMBIENTE.
Si è parlato di Jani Silva, un'attivista colombiana per i diritti delle popolazioni native dell’Amazzonia. Nata nel cuore dell’Amazzonia, Jani Silva ha dedicato la sua vita alla difesa della foresta. Prorio da questa base è partita la lunga chiacchierata tra Monica Capasso di Amnesty Bari e il coordinatore dei volontari di Greenpeace, Massimiliano Boccone.
E' possibile rivedere l'incontro al link: https://www.facebook.com/events/893087148108293

domenica 13 dicembre 2020

Festival Note Solidali 2021

Ieri sabato 12 dicembre, si è svolto presso il Museo Civico di Bari, a partire dalle 19, il secondo concerto del Festival "Note Solidali", tenuto dal Duo Vannucci - Torrigianie Volte Guitar Quartet e trasmesso in diretta streaming sui canali social della manifestazione. 
Il Gruppo Locale di Bari, che proprio ieri  compiva i suoi 31 anni dalla fondazione, è stato ospite durante questo concerto, dedicato alla nostra associazione. 
Ringraziamo il Maestro Flavio Maddonni per l'invito a questa nuova edizione del Festival, avendoci dato la possibilità di poter parlare delle nostre campagne attive e supportare la raccolta di donazioni a favore di Greenpeace Italia, che come sempre basa proprio sull'indipendenza economica una della sue principali virtù.
E' possibile rivedere la registrazione del concerto al seguente link: https://www.facebook.com/events/4056674314360969

giovedì 3 dicembre 2020

Anche a Bari arrivano le lettere di Greenpeace: “Eni favorisce l’emergenza climatica”

Oggi, 3 dicembre, volontari e volontarie di Greenpeace, in diverse città italiane, hanno distribuito la riproduzione di una bolletta Eni realizzata dall’organizzazione ambientalista, con informazioni sull’impatto delle attività dell’azienda sul clima del Pianeta. 
Nonostante sia uno dei maggiori inquinatori al mondo in termini di emissioni di gas serra, nonché il più grande emettitore italiano di CO2, Eni si proclama verde mentre invece continua a puntare con decisione sul gas fossile, combustibile che spaccia come "amico del clima", ma che è in realtà uno dei responsabili dell’emergenza climatica in corso. 
Anche a Bari, volontari e volontarie hanno distribuito le bollette climatiche di Eni a cittadine e cittadini. Tutte le attività si sono svolte in ottemperanza alle vigenti normative anti Covid-19. 
Nelle sue martellanti comunicazioni, che si tratti di spot a pagamento o di dichiarazioni fatte sui media, Eni cerca di promuovere i propri piani come “green”. Ma la verità è un’altra, l’azienda vuole continuare estrarre e bruciare gas e petrolio, e per farlo propone false soluzioni per la lotta alla crisi climatica in corso, come ad esempio il CCS. Ovvero la cattura e lo stoccaggio di CO2, tecnologia costosa che verrebbe usata per continuare a estrarre gas fossile, e per cui l’azienda sta chiedendo anche ingenti fondi pubblici. 
Il mondo politico continua infatti ad avallare i piani industriali dell’azienda, sebbene questi non faranno che aggravare l’emergenza climatica. Per tale motivo, Greenpeace ha deciso di distribuire le bollette climatiche di Eni direttamente a cittadine e cittadini. Il 30% del capitale sociale di Eni è infatti in mani pubbliche, tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Cassa Depositi e Prestiti: gli italiani e le italiane sono dunque azionisti di Eni, e devono sapere come e quanto l’azienda sta contribuendo alla crisi climatica e ai suoi effetti devastanti su persone e Pianeta. 

Ognuno di noi, nel proprio piccolo, può e deve fare la propria parte per salvare il clima. Ma se vogliamo davvero essere efficaci nella lotta all’emergenza climatica in corso, a fare passi concreti in tal senso devono essere prima di tutto giganti come Eni. Cambiare abitudini per tutte e tutti noi è bene. Cambiare Eni è meglio. 
Nelle scorse settimane Greenpeace ha lanciato una petizione per chiedere al Cane a sei zampe di fermare nuove ricerche di gas e petrolio, di abbattere le emissioni grazie alla diminuzione e al progressivo azzeramento dell'uso di combustibili fossili, e non attraverso sistemi di compensazione, e di puntare davvero su rinnovabili, idrogeno verde e combustibili sintetici da elettricità rinnovabile.

venerdì 27 novembre 2020

Il miglior affare è salvare il Pianeta

Oggi, venerdì 27 novembre, sono apparsi una serie di cartelli in molti dei negozi che hanno aderito al "black friday", evento che ogni anno inneggia al consumismo più sfrenato.

Lo slogan presente sui cartelli era
"Il miglior affare è salvare il Pianeta".

Ma tante altre frasi hanno accompagnato queste "affissioni" in varie città italiane, oltre Bari.
Come ad esempio "+ sprechi, + inquinamento, + rifiuti! Il BlackFriday è un venerdì da incubo per il Pianeta!", oppure "Se il prezzo è basso, non vuol dire che conviene! Il Blackfriday costa troppo al Pianeta!" ed infine "Ma se le pubblicità fossero oneste, cosa direbbero? Riusa quello che hai, salva il Pianeta!

L'hashtag utilizzato sui social per far rimbalzare la nostra campagna  è stato #Reinventconsumption

La finalità di questa campagna di informazione e sensibilizza punta a ribadire la necessità di ridurre l’impatto ambientale dei nostri consumi. I prodotti percorrono molti chilometri su trasporti basati ancora su combustibili fossili prima di raggiungere le nostre case. L’industria dell’abbigliamento e delle calzature da sola contribuisce a oltre l’8 per cento del totale dei gas serra globali e solo il 17,4 per cento dei 53,6 milioni di tonnellate dei rifiuti elettronici prodotti nel 2019 è stato riciclato.

Non possiamo certo sentirci in colpa se facciamo shopping. Quello che possiamo fare è scegliere come acquistare e preferire alternative sostenibili quando possibile. Scegliere, ad esempio, la prossimità, il riuso degli oggetti o l’acquisto di seconda mano.

venerdì 30 ottobre 2020

C'è un mostro nella mia cucina!

Un mostro in cucina o un mostro nella foresta? Il vero mostro lo conosciamo: sono aziende senza scrupoli che stanno distruggendo le foreste del mondo. Se non facciamo qualcosa per fermare l’eccessiva produzione di carne e di soia per mangimi che causano deforestazione, non solo habitat preziosi saranno rovinati per sempre, ma non rimarranno più giaguari da salvare. 
Grazie a Giobbe Covatta per aver dato voce al nostro corto in difesa delle foreste 🌴🌳

 

Sei un insegnante o un genitore? 
Greenpeace Italia ha ideato un bellissimo progetto dedicato alle scuole elementari per il mese di novembre!
Leggi il post al link qui sotto o contattaci per tutte le info (anche via email: gl.bari@greenpeace.it)

https://standup.greenpeace.it/basic-page/kids-forest-2020

lunedì 28 settembre 2020

Nei mesi scorsi le città hanno adottato provvedimenti per la mobilità sostenibile, ad esempio attraverso la diffusione di bike lane provvisorie, ma misure del genere non sono sufficienti se non si risolvono le criticità strutturali delle città italiane e dei modelli di mobilità basati sui combustibili fossili, che continuano ad essere ampiamente incentivati dal Governo. 
Per questo Greenpeace ha lanciato la campagna #RESTART, per chiedere che i fondi pubblici per la ripartenza siano investiti per riprogettare le nostre città, investendo in trasporto pubblico, riqualificazione delle periferie e mobilità alternativa.


Vogliamo città con spazi verdi per giocare. 
Vogliamo strade e piste ciclabili sicure. 
Vogliamo una città per le persone e non per le auto! 
Non lasciamo impegni e idee a metà dell'opera. 
Unisciti a noi nel chiedere di rivoluzionare la mobilità per rendere le nostre città più sane per chi ci vive e per il bene del nostro Pianeta!

lunedì 7 settembre 2020

Culture for Future

"L'umanità non ha ancora fallito"

Il 5 e il 6 settembre 2020 è ritornata la Giornata della Cultura, con due giornate dedicate all'arte, all'ambiente ed all'ecologia. Nell'anfiteatro di Villa Carducci a Valenzano, cantanti, ballerini, attori, poeti ed artisti a tutto tondo si sono alternati con ospiti selezionati dai volontari di Greenpeace del Gruppo Locale Bari che hanno collaborato con l'associazione Lucidafollia, organizzatrice di queste due intense giornate, in un periodo e contesto storico sicuramente particolari ed eccezionali.
Il fenomeno Greta Thunberg, le campagne no-plastic, l'economia circolare, la lotta alle ecomafie, l'agricolatura sostenibile e tanti altri argomenti su tematiche legate all'ambiente e alla sostenibilità, oltre al volontariato e cittadinanza attiva. 


Durante queste due giornate si è cercato di approfondire e capire l'importanza di queste tematiche che hanno dominato l'opinione pubblica degli ultimi anni. La Cultura per il nostro Futuro.
Tantissimi gli ospiti presenti, tra cui artisti nel campo della danza e della musica, ma non solo.
Li ricordiamo tutti: Mattia Zenzola, Raffaella Mitaritonna, A passo di danza, Aurora De Sanctis, Rosario Le Piane e per chiudere la serata i bravissimi Indiferenti.
Inoltre, durante la serata, sono stati organizzati dei momenti di approfondimento con Amnesty International tramite Dino Mangialardi, referente sul nostro territorio e che ci ha parlato della attuale situazione sui diritti civili nel nostro paese, ma anche in un contesto geopolitico internazionale.
Sucessivamente abbiamo avuto il piacere di poter ascoltare il prof. Antonio Di Bello, del Dipartimento di Veterinaria, che ci ha illustrato la drammatica situazione della contaminazione da plastica dei nostri mari e degli effetti tremendi su flora e fauna marina, soprattutto le tartarughe, curate nella sua struttura, quasi sempre per colpa della plastica in mare.



venerdì 7 agosto 2020

Difendiamo il Mare

Si è conclusa in questi giorni la spedizione “Difendiamo il mare” di Greenpeace Italia. La barca Bamboo della Fondazione Exodus di don Mazzi, partita il 16 luglio da Porto Santo Stefano, è rientrata all’isola dell’Elba con a bordo i ricercatori dell’Istituto Tethys impegnati con Greenpeace in attività di monitoraggio dei cetacei tra Mar Ligure, nord della Corsica e Isola d’Elba. 

L’area del Santuario dei Cetacei si conferma di valore unico per i cetacei del Mediterraneo. Durante i cinque giorni di monitoraggio con il supporto scientifico dell’Istituto Tethys, sono stati osservati 128 animali appartenenti a quattro specie diverse: balenottera comune, tursiope, stenella striata e grampo. L’impatto delle attività umane è però evidente: durante gli avvistamenti sia di tursiopi che di balenottere comuni sono stati studiati, tramite foto identificazione, individui con pinne dorsali amputate a causa dell’interazione con attività umane, probabilmente pesca o imbarcazioni. Nell’area è stato osservato un elevato traffico marittimo e la costante presenza di plastica in mare. 
Dieci gli avvistamenti di stenelle, piccoli delfini pelagici, osservati in gruppi con una media di circa dieci esemplari; tre gli avvistamenti di tursiopi, delfini con abitudine più costiere, osservati in gruppi fino a 25 individui; in entrambe le specie è stata osservata la presenza di piccoli tra cui due nati da poche settimane. Di particolare interesse scientifico l’avvistamento di grampi, specie stabilmente presente per 25 anni nella zona occidentale del Santuario e per la quale si è osservato un drammatico declino negli ultimi 6 anni, e di un gruppo di tre balenottere comuni, il secondo animale più grande al mondo, che qui migra in estate per alimentarsi. Si stima ne siano rimasti solo tremila esemplari in tutto il bacino del Mediterraneo. 
“Il nostro mare e i suoi abitanti ci stanno chiaramente mandando una richiesta di aiuto. Per proteggerli vanno definite norme precise per fermare le attività umane più dannose, a cominciare dall’inquinamento da plastica, vanno aumentati i controlli e istituite nuove aree marine protette. Se l’Italia è seria rispetto all’impegno a livello internazionale di proteggere entro il 2030 il 30 per cento dei nostri mari inizi dal Santuario sviluppando precise misure di tutela, e non lasci che questo parco esista solo sulla carta” conclude Giorgia Monti, responsabile della campagna mare di Greenpeace. 

Il Santuario dei cetacei è un’area di cruciale importanza per la sopravvivenza di balene e delfini del Mar Mediterraneo. La zona è infatti uno dei più importanti siti di alimentazione del Mediterraneo per molte specie di cetacei, oltre che di riproduzione per alcune di loro, grazie all’elevata produttività presente in particolare nel periodo estivo. Purtroppo, nonostante sia un’area protetta, la pressione dovuta alle attività umane è fortissima. In questo contesto, la ricerca a lungo termine è fondamentale per capire lo stato di conservazione dei cetacei e la risposta ai cambiamenti ambientali e antropici al fine di sviluppare misure di tutela che mitighino l’impatto delle attività che più minacciano questi animali, come il sovrasfruttamento della risorsa ittica, l’intenso traffico marittimo, le collisioni con le grandi imbarcazioni, le catture accidentali nelle reti, l’inquinamento” dichiara Marina Costa dell’Istituto Tethys. 
Secondo un rapporto pubblicato da Greenpeace la scorsa settimana la pressione dell’uomo su balene e delfini è altissima (uno su quattro dei cetacei spiaggiati lungo le coste italiane muore per cause imputabili all’uomo), come conferma sia il monitoraggio appena condotto con l’Istituto Tethys che le tristi vicende dei capodogli intrappolati in reti spadare illegali al largo delle Eolie nelle scorse settimane e la balena “Codamozza”, con la coda completamente mozzata, avvistata l’ultima volta proprio nel Santuario e di cui si teme una triste fine. 
Con il monitoraggio dei cetacei si conclude la spedizione di Greenpeace “Difendiamo il mare”, che ha navigato nel Tirreno centro-settentrionale per monitorare lo stato del mare e dei suoi abitanti minacciati dalle attività umane, dall’inquinamento da plastica ai cambiamenti climatici.

sabato 18 luglio 2020

Bari Pride 2020

alcuni volontari di Greenpeace durante il Pride "statico"

Anche quest'anno siamo in piazza a Bari per il Pride 2020, per difendere la libertà di identità e di genere che rappresenta una questione di giustizia sociale. 

Siamo nel periodo del “Pride”, dell’orgoglio delle persone Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Queer, Intersessuali (LGBTQI+), vale a dire l’orgoglio di essere fieri di come si è, qualunque siano le sfaccettature dell’identità di genere in cui ci riconosciamo e qualunque sia il nostro orientamento sessuale. 

In apparenza, può sembrare che il movimento ambientalista e quello LGBTQI+ (come anche quello femminista, quello contro le discriminazioni razziali, di classe e quello antispecista) siano slegati, ma in realtà tutti i movimenti che chiedono un cambiamento per ottenere equità affrontano semplicemente da diversi punti di vista la stessa lotta per rovesciare i sistemi di potere che perpetuano la disuguaglianza e l’intolleranza, con l’obiettivo di poter garantire un futuro di pace basato sulla giustizia sociale.

Eppure, ad oggi, in molti dei Paesi in cui Greenpeace è presente, le persone che si riconoscono nella comunità LGBTQI+ si scontrano con aggressioni violente, leggi discriminatorie e pene ingiuste. Queste misure repressive, unite ad altre variabili di discriminazione sociale, minano la giustizia sociale aggravando l’emarginazione e l’invisibilità.

Difendere la libertà di identità e di genere è una questione di giustizia sociale: per questo riteniamo che sia importante supportare il messaggio di chi si batte per un mondo più accogliente per tutti.

Vogliamo che la nostra presenza, in qualunque Paese, sia un’opportunità di esemplarità, ribellione e rivendicazione. Vogliamo che il Pride venga riconosciuto come una celebrazione, ma anche come una protesta legittima, un evento per rafforzare una comunità che deve affrontare ancora molte sfide.

Vogliamo che tutte le persone che apprezzano il nostro lavoro sappiano che condividiamo ogni battaglia che ha come obiettivo quello di vivere la propria vita senza subire repressioni o discriminazioni. È importante ricordare a tutti coloro che si battono per dar voce all’equità e all’uguaglianza, che un vero cambiamento nel mondo, senza giustizia sociale, non sarà mai possibile.

lunedì 22 giugno 2020

Settimana senza carne

Dal 15 al 21 giugno si è tenuta la "settimana senza carne", in cui vi abbiamo dimostrato che ridurre il consumo di carne senza rinunciare alla buona tavola è possibile. 

Durante la settimana senza carne vi abbiamo fornito alcuni esempi di ricette della nostra tradizione culinaria rigorosamente vegetariane, iniziando con una ricetta semplice semplice, quella della focaccia barese. Non potevano manche le zucchine alla poverella, gli spaghetti alla san giuannid, così come le famose fave e cicorie e gli inimitabili lampascioni conditi con olio e pepe. E infine le fantastiche pettole pugliesi.
Vi abbiamo raccolto qui le ricette con cui abbiamo scoperto che è possibile evitare di mangiare carne ogni giorno  e che questo fa solo bene alla nostra salute e a quella del Pianeta.




venerdì 29 maggio 2020

4 modi in cui Covid19 minaccia i progressi fatti sulla lotta alla plastica monouso

1,9 milioni di frammenti per metro quadro, la concentrazione di microplastiche più alta mai registrata sui fondali marini. Questo triste primato spetta al nostro mare: la misurazione è stata effettuata su sedimenti raccolti nel Mar Tirreno centrale tra Sardegna, Corsica, Lazio e Toscana. La scoperta è stata pubblicata pochi giorni fa sulla prestigiosa rivista scientifica Science. 
Una contaminazione così elevata indica una condizione storica, e probabilmente cronica, che potrebbe aumentare nei prossimi anni considerando non solo le previsioni a lungo termine di produzione di plastica ma anche il picco di consumi che sta avvenendo durante l’attuale emergenza sanitaria. Sono numerosi i segnali che ci indicano come ai tempi del Covid19, l’inquinamento da plastica monouso stia peggiorando. Non sappiamo se sia stata la paura di uscire, la fretta mentre siamo al supermercato, la parziale chiusura di mercati e altri punti vendita di prodotti provenienti da filiere corte (e con poco imballaggio) oppure la presunta igienicità della plastica ad aver indirizzato i nostri consumi verso questa tipologia di prodotti ma ci troviamo con montagne di rifiuti in plastica da gestire. 

1. Assistiamo al crescente uso di mascherine, dispositivo necessario per proteggerci, ma anche di guanti monouso. Non vanno mai abbandonati nell’ambiente ma smaltiti sempre in modo corretto. È preferibile da un punto di vista ambientale ricorrere alle mascherine riutilizzabili in commercio o anche autoprodotte, idonee a proteggerci come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità. 
2. Aumenta il ricorso a cibo imballato. Secondo i dati di un recente rapporto di ISMEA, durante la fase 1 il consumo di prodotti alimentari confezionati è cresciuto del 18 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 
3. Si ricorre sempre più al cibo da asporto, un segmento di consumo che non sembra poter prescindere da grandi quantità di contenitori in plastica, unica strada al momento percorribile per consentire al settore della ristorazione di riprendere le proprie attività. C’è stato un vero boom dei servizi di spesa a domicilio (+160 per cento su base annua). 
4. Il sistema di riciclo è in crisi a causa del fermo degli impianti su scala nazionale e, complice il minimo storico del prezzo del petrolio (materia prima da cui si produce gran parte della plastica), le aziende potrebbero fare ancora meno ricorso a plastica riciclata per confezionare i propri prodotti. 

A ciò si aggiunge che non esiste un piano nazionale per il recupero a fine vita delle mascherine e altri dispositivi di protezione individuale. Che fare allora per evitare che l’emergenza globale dell’inquinamento da plastica si aggravi ulteriormente? Iniziamo a sfatare il mito della “protezione” che gli imballaggi di plastica dovrebbero garantirci: i prodotti confezionati, inclusi quelli in plastica, non garantiscono a priori l’assenza del rischio di contaminazione anzi uno studio indica che proprio la plastica è una delle superfici su cui il virus può resistere più a lungo. 
Approfittiamo della crisi che impone modifiche alle nostre abitudini per cambiare direzione e non peggiorare il nostro impatto ambientale. 
La Cina sta investendo, ad esempio, in alternative al packaging monouso basate su opzioni riutilizzabili anche per le piattaforme di e-commerce. 
Non abbandoniamo le mascherine nell’ambiente e se possibile utilizziamo alternative lavabili e riutilizzabili più volte. Inoltre, ricordiamo che se utilizziamo un gel lavamani non abbiamo alcun bisogno dei guanti. 
Guardiamo avanti, affidandoci al buon senso e alle regole basilari di igiene quotidiana per proteggere noi stessi, il nostro mare e il Pianeta oggi dal virus e… domani da un futuro pieno di plastica.

mercoledì 22 aprile 2020

Cinquantesima Giornata della Terra

Oggi 22 aprile 2020, in occasione della Cinquantesima Giornata della Terra, i nostri volontari hanno voluto creare un video dalle proprie case, raccontando in italiano il testo del brano "Mercy mercy me", probabilmente la prima canzone ambientalista, datata 1971, lo stesso anno in cui nasceva Greenpeace. In questo periodo ci troviamo tutti in una situazione di forte incertezza e di sconvolgimenti impensabili fino a pochi mesi fa, ma è proprio questo il momento di investire nella salute delle persone e del Pianeta, di lavorare per un futuro migliore, per dare forma alla società equa e sostenibile alla quale noi tutti aspiriamo. Prendiamoci cura del nostro Pianeta. [montaggio video Mario Nuzzi] 

giovedì 16 aprile 2020

Il nostro commiato a Luis Sepùlveda

"Con Greenpeace continuo a collaborare, anche se non con l’azione diretta. Ho imparato molto dalla generosità dei miei compagni, volontari che sacrificavano le vacanze per prender parte a qualcosa di importante.Ricorderò sempre quando, nel 1982, bloccammo il porto di Yokohama, per impedire l’uscita della flotta baleniera giapponese. Quasi due mesi in acqua.
Era freddo, faticoso e non si mangiava bene a bordo. Ma eravamo convinti che fosse importante. Nessuno ha detto: lascio, non ce la faccio.
Finché abbiamo vinto. Non solo la flotta non lasciò il porto, ma nell’84 la Commissione baleniera internazionale dichiarò la moratoria nella caccia alla balena".
[Luis Sepùlveda in una intervista del dicembre 2013]
Ciao Guerriero dell'Arcobaleno 🌈

venerdì 27 marzo 2020

Ragazzi a casa? Tre libri da leggere per chi ama il Pianeta

L’emergenza legata al Coronavirus ci porta a passare gran parte del tempo in casa per tutelare il sistema sanitario e la salute di tutti noi.

Per i più piccoli questa permanenza forzata tra le mura domestiche può essere particolarmente faticosa, può metterli a dura prova. Un bel libro da leggere o da sfogliare può essere d’aiuto: abbiamo pensato quindi di suggerirvi tre titoli, uno più stimolante dell’altro, legati alle battaglie di Greenpeace.

Il primo che vi presentiamo, “I Guerrieri dell’Arcobaleno”, racconta proprio la storia della nostra organizzazione, nata in Canada nel 1971. Lo fa naturalmente, con una storia di fantasia, immaginando un ragazzo di 13 anni che si imbarca sul peschereccio che andò in Alaska per fermare i test atomici sottomarini. La prima missione di Greenpeace.Adatto ai bambini, dai 9 anni, in su, il libro è una piacevole lettura di una collana che si chiama “Semplicemente eroi”.


Greta e i giganti”, con un’eccelsa qualità delle illustrazioni e un testo ridotto al minimo, riesce invece a raccontare attraverso una storia le motivazioni per le quali Greta Thumberg ha iniziato a scioperare, mettendo i politici davanti all’urgenza di agire per salvare il Pianeta.

Come dice Greta, non si è mai troppo piccoli per fare la differenza. Per sapere di più di questo libro si può anche ascoltare l’intervista al direttore della comunicazione di Greenpeace, Andrea Pinchera, che lo presenta.




Un’autrice italiana e un’illustratrice giapponese ci regalano, infine, “A casa dell’ape”, un libro poetico sulla vita e sull’amore della mamma. L’Ape regina, la madre di tutte le api, saggia custode dei segreti del tempo e della vita è la protagonista. La storia racconta tre generazioni femminili e compie un viaggio affascinante nel mondo della natura con illustrazioni davvero raffinate.

Mentre l’acquisto di “Greta e i giganti” è collegato a una donazione a Greenpeace, quest’ultimo libro ha un grande pregio: accende i riflettori sulle api, sempre più minacciate da alterazione dell’habitat, pesticidi e cambiamenti climatici.

Buona lettura a grandi e piccoli!


martedì 17 marzo 2020

A casa saremo tutti chef? Ecco alcune ricette buone per noi e per il Pianeta.

In queste giornate non semplici, per tutte e tutti è importante riuscire a ritagliarsi uno spazio per provare a prendersi cura di noi stessi, e magari per affrontare con creatività culinaria il tempo che passiamo fra le mura domestiche.

Scegliere cosa cucinare, considerando anche ciò che abbiamo nella dispensa e ciò che possiamo reperire in questi giorni, può essere importante per il nostro umore, per la nostra salute e anche per quella del Pianeta.

Qui potete trovare un paio di ricette, ma la domanda è: voi, cosa state preparando in questi giorni? Condividete le vostre ricette! Inviatecele via email corredate di foto a gl.bari@greenpeace.it
Ma anche come indicato nell'articolo di Greenpeace Italia: 

https://www.greenpeace.org/italy/storia/7076/a-casa-diventeremo-tutti-chef-ecco-alcune-ricette-buone-per-noi-e-per-il-pianeta/




venerdì 21 febbraio 2020

Plastica usa e getta che invade i nostri supermercati

Ormai siamo tutti consapevoli della necessità di ridurre l'uso di plastica usa e getta, soprattutto negli imballaggi e nella vita quotidiana. Eppure questa è la scena che i nostri volontari hanno trovato in un supermercato cittadino qui a Bari e non è il solo, visto che purtroppo la grande distribuzione continua a imballare e avvolgere frutta e verdura in enormi quantitativi di plastica. 


Se non sono loro a ridurla, facciamolo noi "qualcosa di concreto per cambiare le cose", con scelte critiche e mirate, senza lasciare questi "slogan" aziendali delle parole vuote e senza senso. 

Acquistate sempre frutta e verdura sfusa, portate da casa le vostre retine e buste idonee. Stop all'acqua in bottiglie di plastica usa e getta, usate le vostre borracce! 

Fermiamo questo scempio, per dare una speranza al futuro del nostro Pianeta, ma anche di noi stessi.


Basta con la plastica usa e getta!

Firma anche tu la nostra petizione:
https://attivati.greenpeace.it/petizioni/no-plastica-aziende


mercoledì 12 febbraio 2020

Clean up sul Lungomare di Bari

La scorsa domenica mattina, 9 febbrario, cittadini, volontari di varie associazioni come Retake, Legambiente e moltre altre oltre Greenpeace, si sono dati appuntamento sul Lungomare di Bari, nei pressi del molo di Sant'Antonio, per un grande clean up sia in mare che a riva. 

Eravamo davvero in tantissimi, grazie anche alla  bella giornata per l'inizio di febbraio. Tutti hanno partecipato con entusiasmo per dare una mano nella raccolta e rimozione dei rifiuti presenti sia a riva che nell'acqua antistante, dove volontari sub, ma anche su canoe e sup.

Come sempre, purtroppo, la maggioranza dei rifiuti erano di plastica: polistirolo, cannucce, bottigliette, retine da pesca, contenitori vari... 

Per questo, anche se non partecipate ad eventi pubblici, potete fare moltissimo anche voi, tutti i giorni, utilizzando ad esempio sempre meno prodotti usa e getta. Scegliendo prodotti alla spina, come i detersivi, o facendo la spesa con le vostre borse riutilizzabili per acquistare frutta e verdura locale.






lunedì 3 febbraio 2020

Tre appuntamenti nelle scuole elementari a Bari



In questo primo mese del 2020 i nostri volontari si sono recate presso la scuola primaria "Armando Diaz" - 16° Circolo Didattico Ceglie ed in altre due scuole primarie della città di Bari, per i primi incontri programmati in questo inizio d'anno.

Abbiamo affrontato con le bimbe e i bimbi incontrati in questi giorni, la campagna foreste. Sono state per noi mattinate bellissime ed intense, sia per l'entusiasmo che per la preparazione di tutti i partecipanti, grazie anche al preziosissimo lavoro delle insegnanti, che hanno supportato e affiancati i volontari di Greenpeace


Per fare qualcosa davvero di concreto, è necessario sensibilizzare le bimbe e i bimbi, che rappresentano il nostro futuro. 
Solo una consapevolezza diffusa può aiutarci nel conquistare un domani migliore per il nostro Pianeta.













Per proporre progetti, idee o semplici interventi nelle scuole, contattateci via email a gl.bari@greenpeace.it



giovedì 9 gennaio 2020

Premiazione AMIU Puglia - Volontariato 2019

Lo scorso 5 gennaio, i volontari del gruppo locale di Bari sono stati premiati da AMIU Puglia, durante un evento tenutosi al Palazzetto dello Sport di Bari, insieme ad altre associazioni territoriali e cittadini attivi, per le attività svolte durante lo scorso anno.
Questo premio non può che spronarci ad essere ancora più presenti e attivi per il nuovo anno.
Difatti a partire dai prossimi giorni saremo varie volte in alcune scuole della nostra città, per incontrare tanti bimbi e costruire, insieme con le loro maestre, percorsi proattivi.
Vi ricordiamo che potete sempre contattarci via email per iniziative o diventare volontari all'indirizzo
  gl.bari@greenpeace.it (segnatevi questo nostro nuovo indirizzo di posta elettronica)  💚🌈☮

Sul palco insieme a Retake Bari ed altre associazioni territoriali, con il Presidente della Regione Puglia