Greenpeace Italia

Gli appuntamenti di Greenpeace GL Bari

lunedì 15 aprile 2019

Non chiamatelo maltempo

I volontari di Greenpeace sono scesi in piazza sabato 13 aprile in oltre 20 città per denunciare l’inerzia del governo Conte che non sta facendo abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici. Anche a Bari in via Argiro il Gruppo locale dell’associazione ambientalista ha proposto ai cittadini un simbolico quiz per mostrare come gli obiettivi dell’attuale governo, in fatto di energia e clima, siano del tutto insufficienti e sostanzialmente uguali a quelli del governo precedente, guidato da Paolo Gentiloni.
Secondo Greenpeace, relativamente a queste materie il governo del cambiamento ha cambiato poco o nulla. «Il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno presentato un Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, il cosiddetto PNIEC, che è in molte parti una copia della Strategia Energetica Nazionale approvata nel 2017 dal governo Gentiloni e dall’allora ministro Calenda», dichiara Luca Iacoboni, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. «Questa somiglianza è davvero paradossale, perché molti dei ministri responsabili della stesura del PNIEC a suo tempo avevano criticato la SEN di Calenda. Loro hanno evidentemente cambiato idea, noi no. Due anni fa abbiamo denunciato la scarsa ambizione del governo Gentiloni, oggi ribadiamo che anche gli obiettivi dell’attuale esecutivo in fatto di clima ed energia sono assolutamente insufficienti».
I cambiamenti climatici sono ormai una realtà nella vita quotidiana di tutti gli italiani. Alluvioni, bombe d’acqua, siccità - come quella che in questi mesi ha colpito il nord Italia - non sono maltempo, ma le conseguenze del clima che cambia. La scienza ci dice che abbiamo 11 anni per mettere in campo azioni efficaci per contrastare i cambiamenti climatici.
In particolare, sul versante energetico, bisogna abbandonare rapidamente gas, carbone e petrolio e andare verso un mondo 100 per cento rinnovabile ben prima del 2050.
Le tecnologie ci sono, quello che continua a mancare è la volontà politica, come purtroppo dimostra anche il PNIEC. «Il Piano presentato dal governo è ancora in fase di bozza, e dunque aperto a modifiche. Per questo cittadine e cittadini devono farsi sentire ora», continua Iacoboni. «Il primo dovere di qualsiasi esecutivo è agire in difesa di tutti noi, e non degli interessi economici delle grandi aziende energetiche.
Il governo ha il tempo e la possibilità di riscrivere un piano più ambizioso, in linea con le chiare indicazioni della scienza e con le richieste delle migliaia di studentesse e studenti che da mesi scendono in piazza chiedendo azioni più decise per il clima. Se non lo farà, passerà effettivamente alla storia come un governo del cambiamento. Sì, ma climatico».

Le volontarie e i volontari di Greenpeace hanno anche invitato i passanti a prendere parte alla manifestazione di venerdì 19 aprile, assieme ai ragazzi dei Fridays For Future. Migliaia di studentesse e studenti stanno manifestando ormai da mesi in tutta Italia e in tutto il mondo, ispirati dagli scioperi per il clima lanciati da Greta Thunberg, candidata al premio Nobel per la Pace. Proprio Greta sarà in piazza a Roma il 19 aprile e grandi manifestazioni si terranno in tale data in tutta Italia. Greenpeace invita tutte e tutti a scendere in piazza, perché in ballo non c’è il futuro di pochi, ma il presente di tutti.

venerdì 12 aprile 2019

Caffè Portineria primo locale Plastica Zero a Bari

Plastica Zero è un progetto che è partito ufficialmente nella seconda metà di marzo e tutti i volontari di Greenpeace si stanno muovendo sul territorio nazionale per aiutare i locali che lo desiderano ad entrare in questa iniziativa. Si tratta di un circuito di locali in cui essi si impegnano a non utilizzare alcun tipo di plastica usa e getta nella loro attività con i clienti. E' importante chiarire che questo è un loro impegno e non una certificazione che Greenpeace dà al locale. Chiunque può chiedere di farne parte.

Il Caffè Portineria rappresenta il primo locale a Bari che è riuscito a rientrare nei requisiti previsti, ossia di provvedere ad eliminare tutto quello che è plastica usa e getta, principale responsabile della contaminazione dei mari e della nostra Terra.
Inoltre adottare queste nuove prassi, può portare anche ad un risparmio economico per chi decide di aderire.
Se altri locali vorranno aderire e/o attivarsi per rientrare nelle richieste del decalogo dei locali Plastica Zero, possono contattarci via email all'indirizzo gl.bari.it@greenpeace.org e vi daremo tutte le indicazioni e informazioni utile per raggiungere questo obiettivo :)

lunedì 8 aprile 2019

Pic nic senza plastica a Bari - Seconda edizione

Siamo fatti di sogni ed energia.
Con questo secondo “Pic-nic senza plastica” abbiamo celebrato lo scorso sabato l’ambiente e diciamo a tutti che stiamo immaginando quel futuro migliore che per alcuni è olo un auspicio.
Durante la seconda edizione del pic nic senza plastica a Bari, è stato possibile incontrare chi vi insegna l’amore per la terra e i suoi frutti, chi ama il cibo e ne combatte gli sprechi, chi difende l’ambiente, chi restituisce il sorriso ai meno fortunati, chi crea cose dai materiali di riciclo, chi lotta per una mobilità alternativa e chi gioca coi bambini e insegna loro come igliorare le nostre vite.
Tutto questo è avvenuto nel parco di Gargasole a Bari, dove nonostante le condizioni metereologiche incerte, è venuta tanta gente e tantissimi bimbi, accolte dalle varie associazioni presenti, come Retake Bari e Mola, Tou.Play, Avanzi Popolo, Fallo con noi, Secondamamma, Ricreazione, Masseria dei monelli, Ortocircuito, Rehab, Jonian Dolphin Conservation, l'artista Giuseppe D'Asta e tante altre.


Per un giorno abbiamo lasciato i cellulari e ci siamo guardati negli occhi, rispettando questo parco delicato e accompagnando i bambini nei vari giochi e laboratori. Il tutto poi completato da uno squisito pic nic senza plastica usa e getta, dove ognuno ha mostrato come sia possibile un presente sostenibile, senza bicchieri, posate e piatti di plastica. Utilizzando sempre oggetti con una lunga vita e non contenitori da cestinare dopo pochi secondi o minuti di utilizzo.



Ci sono stati tanti regali per chi è arrivato in bici, per chi ha utlizzato il miglior kit da pic-nic senza usa e getta, si sono svolti vari laboratori di origami e materiali di riuso, spettacoli teatrali, una lotteria e tanto altro.
Una giornata meravigliosa, in compagnia di tante persone e tante associazioni territoriali.




lunedì 1 aprile 2019

Greenpeace in piazza contro la produzione intensiva di carne che divora il Pianeta

I volontari di Greenpeace hanno manifestato sabato 30 marzo in via Argiro angolo Corso Vittorio Emanuele con lo slogan “All you can M-Eat”, invitando i passanti a provare il “Menu PAC-co degli allevamenti intensivi”: una lista di specialità invisibili di cui ci “nutriamo”, dall’insalata di nitrati alla zuppa di liquami.
Obiettivo: denunciare un sistema di produzione alimentare insostenibile foraggiato anche dai soldi pubblici della Politica Agricola Comune (PAC), che rappresenta circa il 40% del bilancio annuale europeo. Iniziative analoghe si sono svolte contemporaneamente in 20 città italiane.

L’Europa e i Governi stanno discutendo come sarà la nuova PAC dei prossimi sette anni e il 2 aprile a pronunciarsi sarà la Commissione Agricoltura europea. Le istituzioni nazionali ed europee non possono più ignorare gli impatti ambientali dei prodotti di origine animale provenienti dagli allevamenti intensivi e alimentare un sistema altamente inquinante a scapito delle piccole aziende che continuano a scomparire.
Con il “menù creativo” proposto oggi alle persone chiediamo loro di unirsi a noi per chiedere lo stop dei fondi pubblici agli allevamenti intensivi e il sostegno a modelli produttivi sostenibili. Le grandi quantità di ammoniaca provenienti dagli allevamenti intensivi e i residui di pesticidi e fertilizzanti chimici legati alla produzione mangimistica, inquinano acqua, terra e aria.
Recentemente l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha individuato negli allevamenti intensivi la seconda fonte in Italia per contributo all’inquinamento da “polveri fini”, più del settore industriale e del trasporto privato, indicando nella riduzione del numero dei capi e della loro densità una soluzione.
Anche il ricorso agli antibiotici, nonostante le tante dichiarazioni contrarie, istituzionali e non, continua ad essere elevato e comporta un rischio per la salute pubblica, come conferma un recente rapporto dell’EFSA (Agenzia europea per la sicurezza alimentare) sull’aumento della resistenza agli antibiotici in Europa.
Per questo motivo a Roma i volontari hanno portato in Piazza S. Cosimato anche una gigantesca bistecca con dentro una siringa di antibiotici.
Come voteranno i parlamentari della Commissione, di cui l’italiano De Castro è Vicepresidente? Europa e Italia si sono impegnati per combattere il cambiamento climatico.
Per farlo realmente e proteggere l’ambiente, la salute e lo stesso comparto produttivo devono avviare un processo di transizione verso una produzione sostenibile, rispettosa dell’ambiente, della salute e dei lavoratori.