Davvero oltre ogni aspettativa il numero dei partecipanti alla marcia, visto che oltre alle tante associazioni presenti, vi erano anche migliaia e migliaia di cittadine e cittadini, di ogni età e provenienti da tutta Italia, ma anche dall'estero.
Greenpeace ha voluto ribadire il suo messaggio, ossia che invece di prepararsi a nuove guerre, l’Italia deve lavorare per prevenirle. Non è più il tempo delle parole: servono azioni concrete per fermare le stragi in corso. Per non essere complice del genocidio a Gaza, il governo Meloni deve revocare tutti gli accordi commerciali e militari con Israele, applicare un embargo totale sulla vendita di armi, imporre sanzioni mirate contro il governo Netanyahu, fare pressione per un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente e per la fine dell’occupazione illegale della Palestina.La marcia è partita alle ore 10 di domenica 12 dai Giardini del Frontone di Perugia ed è proseguita per circa 24 chilometri fino a raggiungere nel pomerittio la Rocca Maggiore di Assisi, dove ci sono stati una serie di interventi dal palco, mentre una "azione" degli attivisti di Greenpeace, ha permesso di calare un enorme banner dalle mura della rocca per chiedere lo stop al genocidio.
Il momento in cui il banner è stato esposto dagli attivisti di Greenpeace sulle mura
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