Greenpeace Italia

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sabato 20 febbraio 2010

CABINE NUCLEAR HOT LINE DI GREENPEACE

Nella mattinata odierna tanti curiosi e sostenitori a Bari sono entrati nelle cabine “Nuclear Hotline” di Greenpeace, allestite dai volontari di Bari e Lecce. L'attività è continuata anche domenica 21 fino alle 19.
Tutti hanno potuto chiamare il numero verde gratuito 800.864.884 e lasciare messaggi contro il nucleare, che Greenpeace consegnerà ai candidati alle prossime elezioni regionali del 28 e 29 marzo.
Divertenti, in stile inglese, le cabine sono il simbolo della voce dei cittadini verso i politici che vorrebbero mettere a tacere questo tema importante e rimandarlo a dopo le elezioni, per motivi di propaganda.

Greenpeace ha raccolto già oltre 49mila firme contro il nucleare sul sito www.nuclearlifestyle.it
Fino alle elezioni, inoltre, sarà possibile continuare a chiamare gratuitamente (sia da fisso che da cellulare) il numero verde 800.864.884 e lasciare il proprio messaggio.

Il governo italiano vuole imporre il nucleare che è una pericolosa perdita di tempo e una falsa soluzione per i cambiamenti climatici. Il nucleare non salverà Venezia, anzi la condannerà e impedirà all’Italia di investire nelle vere soluzioni per i cambiamenti climatici: rinnovabili ed efficienza.

I piani nucleari del governo prevedono la creazione di almeno quattro centrali nucleari che costeranno all’Italia, soltanto per la costruzione, ognuna tra i 5 e i 6 miliardi di euro e che non saranno attive prima di dieci anni. Se l’Italia punterà sul nucleare non potrà rispettare gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2020 e sprecherà le risorse che avrebbe potuto invece investire in tecnologie pulite ed efficienza, vere soluzioni immediatamente disponibili.

Mentre il governo con la Legge 99/2009 alle bypassa le competenze delle regioni in materia energetica, alcuni candidati, tra cui Polverini, Zaia e Formigoni approvano i piani nazionali pro-nucleari del governo. Difficile pensare che poi si opporranno a una centrale nella propria regione nonostante ora a fini elettorali dichiarino di ”non aver bisogno” del nucleare nelle regioni in cui si presentano.

I candidati alle regionali devono dire un chiaro NO ai piani nucleari del governo. Dire che ”il nucleare non serve” nelle proprie regioni ma poi appoggiare il nucleare a livello nazionale, significa prendere in giro i cittadini e preparare per loro la sorpresa di una centrale nucleare dopo le elezioni.

Le foto dell'evento

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